Villa Gromo di Ternengo

villagromo sala delle stagioni

 La Storia

Espressione del Barocco Lombardo più puro è un complesso privato di rilevantissima importanza storica e culturale.

La sua storia inizia in epoca romana e rivive anche ai giorni nostri nelle opere d'arte e nelle tracce architettoniche che sono tutt'oggi visibili. L'assetto della proprietà segue, infatti, ancora la partizione territoriale in centurie.

A partire dal 600 d.C. l'antico borgo divenne il feudo dei nobili Pietrasanta, i quali lo fortificarono con due torri di difesa.

Nel 1340 Giovannolo Casati, aio di Filippo Maria Visconti, trasformò il borgo fortificato in villa, che divenne il nucleo di una vasta proprietà rurale bagnata dal Naviglio, reso già navigabile nel 1270.

L'aspetto della Villa e la sua struttura così come ci appaiono oggi sono il frutto dell'opera di restauro avvenuta nel 1679 quando il reggente di Milano, Danese Casati ed il di lui nipote, il Conte Ferdinando Casati, intervennero sulla Villa dandole le attuali sembianze.

La Villa è stata sempre tramandata di generazione in generazione all'interno della stessa famiglia, sino ad oggi, e, dalla morte di Ferdinando Casati, ha più volte cambiato il suo nome perché portata come dote nuziale della figlia primogenita, venendo così unita al patrimonio del marito.

Prese così il nome di "Gromo di Ternengo" nel 1884, quando la Marchesa Antonietta Negrotto Cambiaso, discendente dei Casati, sposò Emanuele Gromo Richelmy Conte di Ternengo.